tra l’indifferenza della politica e la complicità del sindacato
Da anni ormai, ogniqualvolta scade un contratto di appalto nei servizi sia pubblici che privati, i committenti - speculando sulla loro posizione dominante - gestiscono il rinnovo al massimo ribasso applicando la logica del profitto in danno dei soci-lavoratori che sono i soggetti meno tutelati.
Tale fenomeno purtroppo è generalizzato ed infatti, in genere avviene che i responsabili della ditta appaltante trovano sempre il modo di togliere qualcosa ai dipendenti della cooperativa per dare di più ai propri dirigenti.
E così, le ore di servizio vengono ridotte (con decurtazione della paga) i turni vengono sovvertiti in modo da rendere sempre meno vivibile tale servizio così privilegiando coloro (come gli extracomunitari) che in assenza di alternative sono purtroppo costretti ad accettare di essere sfruttati a condizioni penalizzanti perché esposti al ricatto della pagnotta. E cosi la gestione affidata alle cooperative è fatalmente predestinata a scadere in un progressivo degrado mentre i soliti noti s’ingrassano. All’esito, da decenni non si vedono più manifestazioni sindacali con bandiere e tamburi per reclamare miglioramenti ed una maggior tutela dei diritti dei lavoratori. Il gran finale della sceneggiata è previsto per il prossimo Primo maggio quando l’impostore di turno - dopo aver sottoscritto contratti capestro per godere della gratitudine padronale a cui viene garantita la … pace sociale - verserà calde lacrime sulla ingrata sorte che penalizza i soci lavoratori abbandonati da tutti e che con la paga sempre più ridotta spesso non riescono ad arrivare a fine mese.
Gli esponenti della politica, intanto, assistono passivamente all’andazzo e sottobanco ammiccano. Per contro, urge in controtendenza che la politica inizi a prender coscienza che occorre un intervento draconiano per restituire ai lavoratori un vero potere contrattuale.
In alternativa, sarebbe sufficiente che i sindacati riscoprissero la dignità del loro ruolo.
La Segreteria provinciale Confsal
Filippo Caputo