Da tempo il sindacato assiste ad intollerabili sprechi di denaro pubblico. Uno di questi riguarda l’attività svolta da taluni funzionari della Provincia di Trieste preposti a gestire le conflittualità di lavoro, salvo il lodevole impegno della dott.ssa Stipcovich, che trova sempre il modo di offrire un’utile collaborazione a tutte le parti in causa.
In particolare, il sindacato Confsal denuncia il ruolo improduttivo di effetti utili del Comitato dei garanti che per legge dovrebbe applicare i principi di legalità. Per questo Comitato prestano servizio dirigenti e dipendenti che dovrebbero praticare una politica “attiva” del lavoro, secondo le istruzioni ministeriali.
Per converso, dopo la sostituzione del precedente dirigente, ing. Gerin, capita invece che sistematicamente gli uffici sono molto attivi nell’ottemperare ad inutili e defatiganti adempimenti burocratici, ma ai fini pratici, vale a dire per risolvere istituzionalmente le problematiche, brillano per la loro totale inerzia ed insipienza. I dirigenti proposti danno mostra di non aver molta dimestichezza con il diritto del lavoro: essi ad es., anziché intervenire per fare opera prudente e consapevole di mediazione, si limitano ad assistere da spettatori insofferenti alle contrapposte tesi. Il sindacato, in particolare, denuncia che essi anziché richiamare gli inadempienti a rispettare la normativa garantista, nicchiano e lasciano impregiudicata la situazione conflittuale. A questo punto, la domanda è una sola: che ci stanno a fare in un organo di garanzia se essi si limitano a registrare gli esiti delle maggioranze numeriche precostituite, nell’errata presunzione che, a prescindere dal sistema delle tutele, il diritto appartiene alla delegazione più numerosa che detiene la maggioranza, come noto fin dall’inizio. La controversia, pertanto, si conclude mettendo ai voti le contrapposte tesi. Vale a dire, che la farsa si conclude ….con l’astensione dall’esprimersi dei funzionari della Provincia, che danno mostra di ritenersi estranei ai loro compiti istituzionali. Nel verbale, infatti, restano ignote le ragioni della Provincia in esito ad una incomprensibile astensione dei preposti.
Il sindacato confida in un intervento risolutivo da parte di chi di competenza al fine del buon funzionamento del Comitato a tutela dei diritti dei lavoratori. In caso contrario tanto varrebbe sciogliere un ente inutile.
Il Segretario Prov.le Confsal
Filippo Caputo